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10 cose da fare sull’isola di Favignana

L'isola a forma di farfalla sa come stupire gli avventori: dopo averli incantati con il mare finisce l'opera con la cultura e l'enogastronomia.

Cosa fare a Favignana assolutamente

Favignana è l’isola più grande dell’arcipelago delle Egadi, nonostante abbia una superficie di venti chilometri quadrati scarsi. Il borgo si sviluppa nei pressi del porto, dove abita la stragrande maggioranza dei circa 3.400 abitanti. Naturalmente l’attrazione principale del territorio è rappresentata dalle spiagge e dalla limpidezza del mare; tuttavia, oltre che immergersi nelle acque cristalline dell’area marina che protegge lo specchio acqueo più grande d’Europa e distendersi al sole sui litorali favignanesi, ci sono altre attività da fare assolutamente una volta raggiunta l’isola (in traghetto o in aliscafo se si percorre la tratta Trapani – Favignana, e solamente in aliscafo se si sceglie quella Marsala – Favignana).


1) Andare in spiaggia

Cala Azzurra

La frastagliata costa dell’isola, lunga circa 33 chilometri, presenta diverse cale e insenature, con litorali dove spesso si alternano sabbia e scogli, come a Cala Azzurra, a Calamoni, alle Piscine Romane. Queste baie sono incorniciate in paesaggi naturali edenici, impreziositi da fondali sabbiosi e poco profondi che fanno risaltare la trasparenza smeraldina del mare.

La spiaggia di sabbia più grande è quella di Lido Burrone, con granelli fini e dorati e fondale dolcemente digradante. Tutte caratteristiche che, unite alla facile raggiungibilità del luogo, sono ideali per le famiglie con bambini al seguito; ci sono inoltre sia stabilimenti balneari attrezzati che tratti liberi. Anche la spiaggia di Praia, vicinissima al centro abitato, è costituita da sabbia fina, ed è completamente libera.


2) Compiere il giro dell’isola in barca

Giro dell’isola in barca

Circumnavigare Favignana regala emozioni uniche. Si tratta di un’esperienza da poter fare grazie a tour organizzati oppure noleggiando un gommone o una barca (soprattutto per l’ultima parte del giro bisogna prestare attenzione alle condizioni meteomarine, che potrebbero rivelarsi più ostiche sul versante occidentale).

Si potranno quindi ammirare quelle insenature difficoltosamente raggiungibili da terra o addirittura inaccessibili, e tuffarsi a Cala Rossa, quindi nei pressi della costa dove sono presenti le antiche cave di tufo del Bue Marino, per proseguire, ancora in senso orario, verso l’isolotto del Preveto, dove c’è un’incantevole spiaggia deserta, Cala Rotonda, con il suo roccioso Arco di Ulisse, il faro di Punta Sottile, Cala Pozzo, Punta Faraglione e la Grotta degli Innamorati.


3) Fare immersioni subacquee o snorkeling

L’ambiente sommerso che circonda Favignana è ricco di biodiversità. La geomorfologia dei fondali favorisce il proliferare di flora e fauna. Per quanto riguarda lo snorkeling nelle immediate vicinanze delle spiagge non ci sono particolari problemi per chi ha un minimo di esperienza di mare, mentre per le immersioni anche i più esperti potrebbero avere problemi a causa delle correnti sottomarine. La spettacolarità dei fondali nasce dall’azione erosiva marina, che ha plasmato nel tempo pareti rocciose, grotte e valli sottomarine.

Abbondano le gorgonie, i coralli, le ofiure, pesci e crostacei. Ci si può rivolgere al diving locale, dando anche un’occhiata agli itinerari subacquei sviluppati grazie a un progetto dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile); consultabili all’indirizzo web http://egadi.santateresa.enea.it/index.php/carta-degli-itinerari sono corredati da illustrazioni e legende.


4) Visitare l’Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica

Ex Tonnara Florio

L’Ex stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica è un’antica tonnara, oggi dismessa, che si estende su ben 32.000 metri quadrati, dove tra l’altro venne inventato, alla fine dell’Ottocento, il metodo di conservazione del tonno sott’olio e nelle classiche scatolette di latta con apertura a chiave. Questa costruzione industriale ospita attualmente un museo con testimonianze video della tonnara e della mattanza e reperti archeologici come quelli relativi alla Battaglia delle Isole Egadi, che decretò la fine della prima guerra punica con una pesante sconfitta di Cartagine. Sono inoltre visitabili gli spazi dove veniva effettuato il rimessaggio delle imbarcazioni da pesca e quelli dove veniva lavorato, cotto e conservato il tonno. L’ingresso allo stabilimento della tonnara è a pagamento.


5) Salire sul Monte di Santa Caterina

L’altezza massima della dorsale montuosa che attraversa l’isola è quella che si trova in corrispondenza del Monte di Santa Caterina, a 314 metri. Da qui si può apprezzare una vista panoramica dell’arcipelago e della costa trapanese, oltre che il Castello di Santa Caterina, strutturato nella sua forma attuale in epoca angioina su presunte, preesistenti, costruzioni saracene (una torre di avvistamento) e normanne. Dato lo stato di abbandono, è consigliabile non entrare e guardare il forte, ormai diroccato, solo a distanza.


6) Conoscere l’area archeologica di San Nicola

La località di San Nicola è stata interessata almeno dai primi secoli avanti Cristo da insediamenti, di cui le iscrizioni in alfabeto punico nella Grotta del Pozzo ne sono testimonianza. Ci troviamo sulla costa nord-est, a circa un chilometro di distanza dal centro, su un leggero rilievo della grande piana isolana. Nella campagna sono state scavate cavità sotterranee presumibilmente di epoca preistorica, come le incisioni nella Grotta di San Nicola.

La necropoli della zona, con le tombe a fossa, è databile intorno al terzo secolo a.C. come il cosiddetto Bagno delle Donne, struttura collegata al mare tramite un cunicolo che venne inizialmente costruita per la lavorazione del pesce, per essere poi trasformata dai romani in epoca imperiale in impianto termale.


7) Gustare l’enogastronomia locale

Tonno alla griglia servito in un ristorante locale

Il re della gastronomia favignanese è il tonno. Una delle preparazioni più gettonate ne prevede la marinatura a crudo in limone e aceto, cipolla, capperi, sedano, prezzemolo, origano. Dopo 24 ore si tolgono le fettine dalla marinata e si condisce con olio, sale, pepe aggiungendo anche gli aromi della marinata tranne i liquidi. Sono maggio e giugno i mesi in cui viene pescato il tonno, che viene anche grigliato. La ricetta delle polpette di questo pesce risale all’epoca della tonnara, quando i lavoratori ricevevano anche le parti meno interessanti per la produzione che venivano mescolate con il pangrattato; oggi vengono preparate con parti scelte, come la ventresca, il mosciame, il lattume e la sosizzella. Gli spaghetti alla bottarga rappresentano un altro piatto tipico del posto.

I vini locali sono quelli della tenuta Firriato a Calamoni: il Favinia La Muciara è un “IGT Terre Siciliane” prodotto con uve autoctone di Grillo, Catarratto e Zibibbo; il Favinia Le Sciabiche è il vino rosso IGT dei vitigni Nero D’Avola e Perricone; il Favinia Passulé è il passito che nasce dal vigneto di Zibibbo. Il terroir di Favignana è caratterizzato dalla salinità marina e dalla componente calcarea del suolo, che conferiscono al vino un sapore speciale.


8) Entrare nelle Chiese

La Chiesa Madrice, nella piazza principale del paese, è intitolata all’Immacolata Concezione, che viene rappresentata sia sulla vetrata della finestra architravata che sull’altare maggiore con una statua di marmo di Scuola Spagnola. C’è inoltre un crocifisso ligneo del ‘700. La Chiesa di Sant’Anna, nell’omonima piazza, attualmente gestita dalla Congregazione di Carità del comune, aveva in origine, sull’altare, una statua di Sant’Anna, che venne poi sostituita dalla Vergine del Rosario. La Chiesa di Sant’Antonio da Padova, a Largo Marina, è di tipo basilicale, a tre navate, con l’abside dove sono situati l’altare marmoreo e la statua del Santo. La Chiesa della Madonna della Piana è invece una chiesetta campestre.


9) Prenotare una visita al Giardino dell’Impossibile

Il Giardino dell’Impossibile è un parco botanico ipogeo di circa 4 ettari dove si trovano quasi 500 specie di piante provenienti da tutto il mondo, che spesso si inoltrano nelle cavità ipogee delle antiche cave di calcarenite, formatesi quando il tufo veniva estratto a livello industriale. Le visite sono esclusivamente guidate, su prenotazione, e possono essere fatte di mattina o di pomeriggio, da maggio a novembre, tutti i giorni tranne la domenica.


10) Recarsi a Villa Florio

Villa Florio

Villa Florio fu fatta costruire da Ignazio Florio, armatore palermitano che nel 1876 acquistò le tonnare locali. L’architetto incaricato di edificare il palazzo, dopo aver abbattuto il forte San Leonardo, fu Giuseppe Damiani Almeyda, l’artefice dell’Accademia di belle arti di Palermo e del Teatro Comunale di Siracusa. A Favignana si occupò anche di ristrutturare la tonnara e la Chiesa di Sant’Antonio. La villa, visitabile gratuitamente, all’esterno in stile neogotico e con arredi liberty, è oggi sede del Consiglio comunale, della Biblioteca comunale e dell’Info point turistico, di un antiquarium e di una collezione di molluschi.

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