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10 cose da fare sull’isola di Ponza

L'isola più grande dell'arcipelago delle Isole Ponziane, nel mar Tirreno centrale, racchiude nel proprio paesaggio diversi tesori ambientali, archeologici ed enogastronomici tutti da vivere.

Cosa fare a Ponza

A prima vista è facile pensare che Ponza si possa visitare in breve tempo e che il numero di luoghi interessanti sia basso. La realtà è ben diversa, in quanto molte attrattive isolane sono tutte da scoprire, nascoste a coloro che vogliono raggiungere Ponza e concentrare la loro attenzione unicamente sul bagno a mare. Andare sulle spiagge e nelle cale resta sicuramente una tra le attività più gradevoli, soprattutto quando la calura estiva è opprimente. Ma una vacanza davvero piacevole deve prevedere un ampio ventaglio di possibilità di cose da fare. In definitiva, anche su questa piccola isola ci si può divertire organizzando giornate ed esperienze diverse.


1) Entrare nelle Grotte di Pilato

Grotte di Pilato

Le Grotte di Pilato costituiscono un sistema di cinque grotte marine scavate nel tufo in epoca romana (I secolo a.C.). Collegate tra loro, erano decorate con statue di divinità e utilizzate per allevare pesci, soprattutto murene, e per questo sono anche chiamate Antico Murenario Romano. L’ubicazione è su un lato del porto, e sono visitabili solo via mare. Per entrare nelle caverne semisommerse vengono organizzati specifici tour in barca, effettuati sia su gozzi, per un massimo di otto persone, che su motobarche. I tour con questi ultimi sono più economici ma non consentono la visita all’interno degli antri né di fare il bagno.


2) Andare in spiaggia

Spiaggia del Frontone

Sull’isola il mare è ovunque spettacolare. Almeno una volta bisogna andare alla spiaggia del Frontone, di sabbia bianca e ciottoli, prendendo comodamente un taxi boat dal porto o dalla spiaggetta di Santa Maria. Di spiagge a Ponza non ce ne sono moltissime altre ma in compenso si trovano anche cale scogliose pianeggianti come La Caletta, non lontana dalle Piscine Naturali, cala con accoglienti vasche marine.


3) Conoscere il Museo Etnografico e la cucina di Gerardo Mazzella

Proprio sulla collina soprastante la spiaggia del Frontone, raggiungibile salendo le scale dagli scogli della cala, nella sede dell’associazione culturale Cala Frontone, c’è il Museo Etnografico con tanti oggetti del passato, visitato il quale, ci si può dedicare alla cucina di Gerardo Mazzella. Tra caprette e galline si giunge in una grotta con terrazza panoramica e si potranno assaggiare i tradizionali piatti locali ispirati alla Nonna Maria, come il polpo cotto nella sua acqua, le zuppe di cicerchia o di lenticchie, la parmigiana di melanzane, tonno, sgombro e acciughe sott’olio, murena alla scapece e altre specialità da innaffiare con un vino fermentato in antiche vasche di tufo bianco.


4) Recarsi al Giardino Botanico Ponziano

Giardino botanico Ponziano

Sulla collina del Belvedere Borbonico, il giardino botanico Ponziano occupa 15.000 metri quadrati e racchiude tanti esemplari arborei ed erbacei dell’arcipelago. Ci sono settanta specie vegetali, tra cui quasi tutte le tipiche orchidee selvatiche. L’accesso è a offerta libera, mentre sono prenotabili visite guidate e depliant illustrativi per un minimo di cinque persone.


5) Visitare la Cisterna Romana della Dragonara

I romani costruirono sull’isola tre cisterne con un ingegnoso sistema di raccolta delle acque piovane. La più interessante, di recente aperta al pubblico è quella del centro storico, in via della Dragonara. Il sito archeologico, caratterizzato dagli ampi corridoi scavati nel tufo, è rimasto incredibilmente intatto. Il cosiddetto Archeopercorso consente di visitare anche un’altra cisterna romana, quella del Corridoio.

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6) Andare a Punta del Fieno e alle Antiche Cantine Migliaccio

Punta Fieno

A Punta del Fieno vengono coltivate le viti e i legumi. Carlo di Borbone affidò la zona del Fieno alla famiglia Migliaccio, originaria di Ischia, che portò qui i vitigni Biancolella, Per’ e Palummo, Guarnaccia, Aglianico e Forastera. Oltre che i vigneti si potranno vedere gli antichi cellai scavati nel tufo. Ci si arriva facilmente via mare oppure percorrendo un sentiero di media difficoltà della durata di 40 minuti circa. Presenti in zona le Antiche Cantine Migliaccio, dove ci si può fermare per una degustazione di vini. Dopo i pendii terrazzati, dalla cima del promontorio si potrà godere di una stupenda veduta panoramica.


7) Salire sul Monte Guardia

Il Monte Guardia è il più alto con i suoi 280 metri sul livello del mare. Si sconsiglia di salire in cima nelle ore estive più calde, perché la mulattiera, che prosegue dopo Punta del Fieno, è un pò faticosa da percorrere. Oltre che un panorama mozzafiato, si scorgerà, poco prima della vetta, il Vecchio Semaforo, una struttura della Marina Militare ormai in disuso che aveva funzioni di rilevamento meteorologico e di segnalamento.


8) Fare il giro dell’isola in barca

Costa dell’isola di Ponza

Per scoprire tutti i segreti della costa dell’isola, ricca di cale accessibili esclusivamente via mare, scogliere e grotte, ci vuole il classico giro dell’isola in barca. Diverse compagnie effettuano la circumnavigazione, che in genere dura cinque ore circa e può prevedere, a seconda della motobarca o del gozzo, soste per fare i bagni e/o pranzo a bordo. Si potranno così ammirare, tra l’altro, le Grotte Azzurre, lo scoglio Caciocavallo, la Baia del Fortino, la Grotta degli Smeraldi, la spiaggia del Core, Cala Felce, la spiaggia e i Faraglioni di Lucia Rosa, la grotta di Capobianco e quella della Maga Circe.


9) Entrare nelle Chiese

Le chiese dell’isola sono le seguenti:

  • Chiesa dei Santi Silverio e Domitilla. Si trova nei pressi del porto, con la cupola centrale affrescata con le immagini della vita dei Santi e un mosaico sull’altare maggiore.
  • Chiesa della Maria Assunta in Cielo, ubicata in località Le Forna, a tre navate, custodisce un organo del ‘700 e una tela raffigurante la Madonna dell’Assunta.
  • Chiesa di San Giuseppe, caratterizzata dal sagrato simile alla prua di una nave.
  • Chiesetta della Madonna della Civita, situata tra la macchia mediterranea delle pendici del Monte Guardia.


10) Assaporare l’enogastronomia ponzese

Linguine c’o Fellone

Il patrimonio gastronomico ponzese si basa sui legumi autoctoni e sul pesce locale. Tra i piatti principali troviamo la zuppa di cicerchie, la zuppa di lenticchie e “u cuniglie senza arrecchie”, dicitura dialettale di “coniglio senza orecchie”, ricetta a base di fave lessate e pomodoro. Preparazioni gettonate sono le “linguine c’o fellone” (linguine con la granseola), i totani ripieni, il casatiello e le zeppole ponzesi. Nei ristoranti ma anche in pescheria si può facilmente trovare il pescato del giorno.

L’enologia locale è dominata dal Biancolella di Ponza IGT Antiche Cantine Migliaccio. Nelle stesse cantine viene vinificato anche il Fieno Bianco o Rosato. Le bottiglie di Faro Della Guardia sono invece della cantina Casale Del Giglio e vengono prodotte dal 2010 con l’avvio di un progetto che intende valorizzare il vitigno Biancolella delle campagne pontine. L’azienda agricola Marisa Taffuri produce il Vino di Bianca (Biancolella, Sauvignon e Malvasia), lo spumante Don Ferdinando e la grappa Isola di Ponza.

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