Cosa non perdersi nella Ciutat Comtal
Barcellona, capoluogo di una delle comunità autonome della Spagna, la Catalogna, è affacciata sul Mar Mediterraneo, sulla costa nord-orientale della penisola iberica, ed è situata in massima parte su una pianura. Girando per le strade della Ciutat Comtal (Città dei Conti), così chiamata per essere stata la capitale delle contee della Marca Hispanica, si possono sia scoprire le testimonianze della sua storia millenaria, dalle rovine di epoca romana e medievale alle opere architettoniche del modernismo catalano, che apprezzare il suo lato culturalmente vivace e cosmopolita.
Il centro storico si estende dal porto a piazza Catalogna, con la restante parte urbanistica che è stata sviluppata con una pianta a scacchiera, caratterizzata da ampie strade ortogonali. Il porto di Barcellona è uno dei più importanti d’Europa, ed è anche collegato ai porti italiani di Civitavecchia e Genova tramite navi passeggeri che completano la tratta in circa ventuno ore. Sono prenotabili a bordo anche cabine e possono essere imbarcati veicoli, per cui i traghetti per Barcellona dall’Italia possono rappresentare una comoda opzione di viaggio. Per di più, i terminal passeggeri si trovano nella zona del Port Vell (il Porto Vecchio). Vediamo quindi cosa non perdersi a Barcellona assolutamente.
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1) Percorrere La Rambla
Un tratto di strada pedonale lungo poco più di un chilometro che unisce il Port Vell, l’area del porto di Barcellona dove spicca il Monumento a Cristoforo Colombo, a Plaça de Catalunya, la piazza principale, il quale pullula di persone che passeggiano, con tanti piccoli chioschi di fiorai ed edicole, artisti di strada, edifici storici, come il teatro dell’opera Gran Teatre del Liceu, il Palau de la Virreina, con la sua facciata riccamente decorata, e lo stupefacente mercato La Boqueria, con affascinanti e colorate bancarelle di verdure, carne, pesce e di migliaia di altri prodotti e decine di punti di ristoro.
2) Recarsi nel Barri Gòtic
Il Barri Gòtic, il Quartiere Gotico è un luogo ricco di storia (i resti della muraglia di epoca romana che proteggeva l’antica Barcino sono ancora visibili). La Cattedrale della Santa Croce e Sant’Eulalia, ubicata a Pla de la Seu, oltre che un edificio religioso, è un vero e proprio monumento storico-artistico. L’atmosfera della non lontana piazza porticata Plaça Reial è affascinante, grazie alla Fontana delle Tre Grazie, ai lampioni, alle palme; la zona è molto frequentata anche di notte, con i suoi numerosi bar sotto i portici, oltre che essere sede dell’ingresso principale al MUHBA, il Il Museo di storia di Barcellona.
3) Passeggiare per El Born
El Born è un dedalo di viuzze e piazzette dove convivono armoniosamente antichità e modernismo. Non ci sono solo tanti locali e negozi di tendenza, ma anche il sito archeologico Centre de Cultura i Memòria, risalente al 1700. Il nome del Born, che in catalano significa campo di giostre, risale al Medioevo, quando venivano svolti qui i tornei dell’epoca. Il Passeig del Born conserva ancora il suo sapore medievale, nonostante le terrazze dei bar alla moda. A un’estremità del passeggio troviamo la basilica di Santa Maria del Mar, il simbolo del gotico catalano. Visitando il Museo Picasso, nei paraggi, si ha la possibilità di apprezzare una delle collezioni di opere più grandi del pittore.
4) Ammirare le architetture di Gaudì
Le opere dell’architetto catalano Antoni Gaudí sono un sito seriale inserito dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale. Percorrendo Passeig de Gràcia, il grandioso viale del quartiere Eixample, si resta impressionati dalle facciate di La Pedrera-Casa Milà e Casa Batlló. Non lontano, nel quartiere di Gràcia, si può vedere la prima grande opera realizzata dalla personalità di spicco del modernismo catalano, Casa Vicens. A questo punto ci si può dirigere verso uno degli emblemi di Barcellona, la Sagrada Familia, incredibile e maestosa basilica in stile Liberty le cui torri svettano sulla città. A nord del quartiere di Gràcia, nella parte alta della città, Park Güell è più che un parco: Gaudí è riuscito a fondere elementi naturali e architettonici tra sentieri, vegetazione, sculture e mosaici.
5) Ascoltare un concerto al Palau de la Música
Il Palau de la Música Catalana, progettato dall’architetto modernista Lluís Domènech i Montaner su richiesta della società corale Orfeó Català, è una sala concerti che incarna l’art nouveau catalano. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è un’opera architettonica di straordinaria bellezza dove si può ascoltare musica di prestigio. Se non si intende ascoltare uno dei concerti del cartellone, si può optare per una semplice visita guidata. Il Palau de la Música è ubicato nell’omonimo carrer (via) del centro storico di Barcellona.
6) Salire a Montjuïc
La collina di Montjuïc, a 173 metri di altezza, nella zona meridionale di Barcellona, è raggiungibile anche in funicolare, in corrispondenza del capolinea della quale c’è una teleferica, ed è situata a ridosso di Plaça d’Espanya, dove è ben visibile dall’alto la fontana Font màgica de Montjuïc, costruita in occasione dell’Esposizione Universale del 1929. Prima di prendere la teleferica per il Castell de Montjuïc, simbolo della repressione e della lotta dei barcellonesi nel corso della storia, possiamo dare uno sguardo all’Anello Olimpico, che è stato il sito principale dei Giochi Olimpici del 1992, e andare alla Fundació Joan Miró, dove si possono ammirare le opere del pittore catalano. Solo al ritorno, la teleferica fa una fermata al Mirador de l’Alcalde, caratterizzato dai giardini panoramici.
7) Fare un giro in barca
Le Golondrinas sono caratteristiche imbarcazioni in legno a due piani e scoperte, situate nel porto di Barcellona, che effettuano per i passeggeri il tour del porto e della costa attigua. Si possono vedere dal mare prima le grandi navi da crociera ormeggiate e il ponte levatoio Porta d’Europa, poi le spiagge della Barceloneta, dove d’estate ci si può recare anche autonomamente per trascorrere una giornata al mare, il Porto Olimpico, il grattacielo a forma di proiettile Torre Glòries (in passato chiamata Torre Agbar) e il profilo della catena montuosa di Collserola.
8) Andare sul Tibidabo
Il Tibidabo è una collina alta 512 metri al confine della città: dal belvedere la veduta sulla città è mozzafiato. In cima c’è anche uno dei luna park più antichi del mondo, con tante attrazioni, spettacoli e teatro di strada. Tibi dabo, che in latino significa “ti darò”, richiama il passo del Vangelo in cui, davanti a un vasto panorama, Satana dice a Gesù che gli darà tutto ciò che vede se lo adorerà, a sottolineare l’estensione della veduta. Inoltre, è da visitare in zona la Chiesa del Sagrat Cor, in stile neogotico, dotata di ascensore interno per arrivare nel punto più panoramico del rilievo collinare.
9) Entrare nel Camp Nou
Il Camp Nou, attualmente, dopo l’accordo di sponsorizzazione con l’azienda di servizi musicali, Spotify Camp Nou, è lo stadio del Futbol Club Barcelona, ubicato nel quartiere Les Corts. Si può fare il tour dell’impianto calcistico più grande d’Europa, dove è presente anche un museo dedicato alla storia del club blaugrana, con memorabilia come la maglia di Maradona, opere artistiche e un archivio cartaceo e multimediale. E se si riesce a segnare un goal nella mini porta giocando con il portiere robot Robokeeper, il premio è assicurato.
10) Gustare l’enogastronomia locale
Tra i piatti tipici della cucina catalana da assaggiare a Barcellona troviamo la escudella i carn d’olla, zuppa di carne in umido, la escalivada, insalata di verdure arrostite, le mandonguilles amb sèpia, polpette con seppia, il pollastre amb escamarlans, pollo con gamberi, arròs de guatlla i butifarra, riso di quaglia e salsiccia. La salsa allioli viene fatta con aglio, olio di oliva e sale. Tra i dolci ci sono la crema catalana, i panellets de pinyons, palline di marzapane ricoperte di pinoli e, in occasione dell’Epifania, il tortell de Reis, pan brioche, marzapane, pinoli e frutta candita. Delle dodici zone di denominazione di origine che garantiscono la qualità dei vini in Catalogna, sono da segnalare i vitigni di Alella, Pla de Bages e Penedés; con le uve di quest’ultimo viene realizzato il cava, lo spumante spagnolo.