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Un centro intermodale nell’area portuale di Porto Torres

Il rilancio dello scalo turritano passa per l'attuazione del protocollo che determina gli interventi di razionalizzazione necessari per creare un efficace nodo di scambio tra servizi di trasporto.


È stato firmato il 15 marzo 2023 un protocollo d’intesa istituzionale che mira a sviluppare un vero e proprio centro intermodale nell’area portuale di Porto Torres, dove si sta per implementare un nodo di scambio efficace ed efficiente tra tutti i servizi di trasporto, sia di quelli su gomma che di quelli su ferro e marittimi.

Tra gli interventi che verranno realizzati entro l’estate, ci sono l’avvicinamento del capolinea degli autobus dell’Azienda Regionale Sarda Trasporti all’area portuale, la creazione di un percorso pedonale che unisce il porto alla stazione dei treni, lo sviluppo della stazione intermodale passeggeri e altro ancora.

L‘assessore dei Trasporti della Regione Autonoma della Sardegna, oltre a illustrare gli interventi progettati, ha evidenziato le problematiche attualmente presenti nello scalo, mentre il sindaco turritano ha elogiato il protocollo sottolineandone l’importanza strategica.

Protocollo per il rilancio del porto turritano

Nel porto di Porto Torres i trasporti stanno per essere razionalizzati attraverso la realizzazione di un centro intermodale passeggeri, grazie al protocollo d’intesa tra Regione Sardegna, Comune di Porto Torres, Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, Consorzio Industriale provinciale di Sassari, Arst e Atp Sassari per la riorganizzazione dei servizi di trasporto nell’area portuale, firmato il 15 marzo 2023.

Razionalizzando i servizi di trasporto e trasformando l’area portuale in un polo intermodale passeggeri che favorisce scambi efficienti e sicuri e incentiva la fruizione del trasporto collettivo, si intende sviluppare un importante nodo di scambio.

Il suddetto protocollo d’intesa è infatti finalizzato al potenziamento dell’integrazione tra le diverse modalità di trasporto (su gomma, su ferro e marittimo) e i servizi di collegamento di tipo urbano, extraurbano, nazionale e internazionale che interessano il nodo di Porto Torres, avendo come obiettivo generale il rilancio dello scalo.

Le azioni che verranno eseguite entro l’estate per l’ottimizzazione del porto turritano sono le seguenti:

  • estensione delle linee dell’Arst (l’Azienda Regionale Sarda Trasporti) verso la stazione marittima, realizzando il capolinea con stalli di sosta nelle immediate vicinanze per consentire l’accesso immediato ai mezzi da parte dei passeggeri;
  • realizzazione di un percorso pedonale per il collegamento della stazione marittima con la stazione ferroviaria Rfi;
  • chiusura al traffico di veicoli privati la sezione stradale di via Antonietta Bassu per consentire ai mezzi dell’Arst di compiere le manovre con tempi certi;
  • conversione della destinazione dell’edificio da stazione marittima a stazione intermodale passeggeri e affidarne temporaneamente la gestione degli spazi all’Arst;
  • attrezzamento degli stalli di sosta per i veicoli dell’Arst in prossimità della stazione marittima, attraverso interventi sulla segnaletica, con pensiline per la protezione dagli agenti atmosferici;
  • riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica nell’area antistante la stazione marittima;
  • rimozione della recinzione tra la viabilità comunale e le aree portuali vicino alla stazione marittima;
  • destinazione a parcheggio delle aree contigue alla scalinata per creare un’area attrezzata per lo scambio modale con il trasporto individuale.


Situazione attuale dei trasporti nell’area portuale

Nell’area vicina alla stazione marittima, fintantoché gli interventi previsti dal protocollo non si concretizzano, i passeggeri che devono imbarcarsi o sbarcare presso le banchine possono già fruire dei servizi a navetta dell’Autorità di sistema portuale, che collegano il centro di Porto Torres, le biglietterie, la stazione marittima e la stazione ferroviaria con le banchine portuali. Il servizio viene attivato circa un’ora prima della partenza della relativa nave ed è fruibile fino al completo sbarco delle navi in arrivo, con una frequenza di circa venti minuti, traffico permettendo. Oltre a quelle presso i moli, i bus navetta effettuano fermate nel Porto civico (di fronte al bar “Cormorano”) e, nella stazione marittima, a via Antonietta Bassu, a circa cento metri dalla stazione ferroviaria.

“Al momento – ha spiegato l’assessore regionale dei Trasporti Antonio Moro – i passeggeri che intendono effettuare il trasferimento da un mezzo di trasporto a un altro sono costretti a compiere a piedi lunghi percorsi, spesso non sicuri. La stazione marittima, di proprietà del Comune, anche se si trova in posizione baricentrica rispetto alla stazione ferroviaria e alle banchine di ormeggio dei traghetti che servono i collegamenti in regime di continuità territoriale con la Penisola e il collegamento regionale con l’Asinara, non è adeguatamente collegata con i punti di arrivo e partenza dei passeggeri che utilizzano gli autobus urbani ed extraurbani ed è quindi sottoutilizzata“.

“Ringrazio l’assessore Moro – ha dichiarato il sindaco del comune della rete metropolitana del nord Sardegna Massimo Mulas – per la concretezza con cui ha preso di petto il tema. In pochi mesi è riuscito a coinvolgere i soggetti istituzionali che hanno competenza in materia di mobilità, accoglienza e servizi nel porto. Hanno risposto tutti con grande disponibilità e spirito collaborativo perché hanno tutti comprese che non è più possibile rimandare il rilancio del porto. Si tratta quindi di un segnale importante, che riconosce la centralità e il ruolo dello scalo turritano: i servizi e le opportunità ci sono, quello che cambierà rispetto al passato è che ora le varie strutture dialogano e sono disponibili a lavorare insieme. Tutto il Nord Ovest, e la sua economia, ne hanno un grande bisogno. Questo protocollo è importante non solo perché aumenta la qualità dell’accoglienza per turisti e viaggiatori, ma perché lancia un messaggio più ampio e forte: nessuno pensi di declassare il nostro porto, magari utilizzando le continue allerte meteo che vedono spesso il dirottamento delle navi verso altre destinazioni, anche nella prospettiva del prossimo bando per la continuità marittima. Oggi ribadiamo con forza che lo scalo turritano ha storia, posizione strategica e strutture per avere ancora un ruolo propulsivo per tutta l’isola”.

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