Messina

Sede del primo Collegio dei Gesuiti al mondo (che poi divenne l’università ancora oggi esistente), Messina deve gran parte della propria fortuna alla vicinanza al mare e in particolare al suo porto naturale, difeso dal braccio di San Ranieri, caratteristica penisola a forma di falce (il primo nome della città fu Zancle, termine che sia in greco che in siculo si riferisce proprio all’arnese ricurvo usato per mietere il grano).

I cataclismi (uno su tutti il terremoto del 1908) e i bombardamenti durante la seconda guerra mondiale hanno notevolmente ferito la città, che però ha avuto la forza di rialzarsi e risorgere ogni volta dalle proprie ceneri. Il porto di Messina, in particolare, è una delle aree portuali più vive dello Stivale e della Sicilia: ogni giorno, infatti, la città accoglie numerose navi traghetto che consentono ai treni regionali di condurre viaggiatori e pendolari dalla Calabria all’isola. Un servizio importantissimo, che permette di garantire ai cittadini la continuità territoriale tutto l’anno.

La città di Messina, oltre ad essere uno scalo portuale strategico, è anche custode di una tradizione culinaria antichissima che non teme rivali. Alla base della cucina messinese c’è ovviamente il pesce, preparato nelle maniere più disparate. Un posto di rilievo sulla tavola è poi occupato dall’arancino, dalla focaccia messinese e dal pidone, molto simile al calzone fritto. Tra i dolci, infine, è impossibile non menzionare la cassata, il cannolo e la famosa e gustosissima granita messinese.