Il porto di Ventotene ha una parte moderna, il Porto Nuovo di Cala Rossano; e una parte antica, il Porto Romano. Presso il Porto Nuovo di Cala Rossano attraccano sia imbarcazioni di medie e grandi dimensioni che i traghetti e gli aliscafi che congiungono l'isola con la terraferma; presso il Porto Romano, invece, trovano riparo un numero esiguo di imbarcazioni, perlopiù di medie e piccole dimensioni.
I collegamenti marittimi con Formia, Terracina e Ponza sono assicurati tutto l'anno anche se la frequenza varia a seconda della stagione; i collegamenti con Napoli Mergellina e Casamicciola Terme (Isola d'Ischia), invece, vengono effettuati solo nei mesi estivi.
I tempi medi di percorrenza oscillano tra 1 e 2 ore.
Ventotene ha una superficie di meno di due chilometri quadrati per cui si gira agevolmente a piedi o in bicicletta.
Le biglietterie delle compagnie di navigazione sono ubicate sul Piazzale "Porto Nuovo".
Come spesso accade alle piccole isole, il porto è la prima cartolina turistica del territorio. Ventotene non fa eccezione. Il discorso vale soprattutto per il Porto Romano lungo il quale si susseguono bar, ristoranti, pizzerie, diving center, negozi di abbigliamento, prodotti tipici e souvenir.
Chi arriva in traghetto o aliscafo sul porto di Ventotene può iniziare immediatamente la propria visita. La primissima cosa da vedere è il Porto Romano, un'opera ingegneristica di grandissimo valore che a distanza di oltre mille anni non smette di stupire. I Romani, infatti, per realizzare l'approdo escavarono migliaia di metri cubi di tufo. Le grotte che vediamo passeggiando - oggi adibite a bar, diving center eccetera - sono ancora quelle realizzate nel I secolo d. C.
Di quell'epoca anche la peschiera ai piedi del faro. Pure qui siamo in presenza di un sistema di itticoltura assolutamente all'avanguardia per gli standard del tempo, a ulteriore dimostrazione del livello di sviluppo tecnologico raggiunto dalla civiltà romana.
Sempre a proposito di tracce di età romana merita assolutamente una visita il Museo Archeologico al piano terra del forte borbonico dove è ubicato il municipio. Mentre, con riferimento ai Borbone, se visitabile, vale la pena fare tappa sull'isola di Santo Stefano dove i sovrani del Regno di Napoli fecero costruire un carcere per gli oppositori politici risorgimentali. Com'è tristemente noto, anche il regime fascista si servì del carcere di Santo Stefano, e dell'isola di Ventotene, per rinchiudere o esiliare quanti si opponevano alla dittatura di Mussolini.
Non distanti dal porto anche la spiaggia di Cala Nave e la chiesa di Santa Candida, patrona dell'isola.