Abitata sin dai tempi più antichi, Cefalonia è la maggiore delle isole Ionie (le altre sono Corfù, Paxos, Lefkàda, Itaca e Zante). Secondo la tradizione, il toponimo deriverebbe dal nome del mitico re Cefalo, i cui figli avrebbero poi fondato quattro città-stato (Sami, Pali, Krani e Pronnoi). Questo racconto è avvalorato sul piano storico: durante il periodo greco, infatti, l'isola di Cefalonia era suddivisa in quattro realtà amministrative autonome unite sul piano difensivo (la cosiddetta Tetrapoli). Conquistata dai Romani (dei quali resta qualche evidenza, come la villa di Skala), Cefalonia conobbe la dominazione di Bizantini, Normanni, Ottomani, Veneziani, Austriaci, Francesi e Britannici.
Il nome dell'isola è indissolubilmente legato a una sanguinosa vicenda consumatasi durante il secondo conflitto mondiale: l'eccidio di Cefalonia. La strage - che costò la vita a centinaia di militari italiani - si verificò dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e fu compiuta dall'esercito tedesco. Su una collina nei pressi del capoluogo Argostoli lo Stato italiano fece erigere, nel 1978, un monumento ai Caduti della Divisione Acqui, guidati dal generale Antonio Gandin. Il tragico episodio ha ispirato il libro "Il mandolino del capitano Corelli" (1993) dello scrittore britannico Louis de Bernières (cui fece seguito, nel 2001, l'omonima trasposizione cinematografica con Nicolas Cage e Penélope Cruz). Qualche anno più tardi, nel 2005, la Rai mandò in onda "Cefalonia", miniserie tv con la partecipazione di Luca Zingaretti e Luisa Ranieri impreziosita dalle musiche del compianto maestro Ennio Morricone.
Oggi Cefalonia, al pari delle altre isole dell'arcipelago ionico, è una rinomata località turistica. Per quanto non abbia molto da offrire dal punto di vista storico-artistico (il terremoto del 1953 ha contribuito in maniera significativa al depauperamento del patrimonio culturale), l'isola è ricchissima sotto il profilo naturalistico. Cefalonia è molto apprezzata dai visitatori per i suoi edenici e assolati arenili: tra questi, è impossibile non menzionare la spiaggia di Myrtos (tra le più affascinanti del Mediterraneo), la spiaggia "hollywoodiana" di Antisamos e la spiaggia di Skala, una delle zone turisticamente più evolute di tutta l'isola.
Non potete dire di essere stati a Cefalonia se non avete ammirato i suggestivi borghi marinari di Assos e Fiskardo, situati entrambi nella parte settentrionale dell'isola. Il primo è caratterizzato da edifici tipicamente mediterranei e dalla presenza delle rovine di un castello costruito nel '500 dai Veneziani; il secondo, invece, colpisce per la rigogliosa vegetazione e per le due spiagge di ghiaia.
Altra località che merita d'esser menzionata in questo breve vademecum è senza alcun dubbio Sami. Oltre a essere il principale scalo marittimo dell'isola, il paesino ubicato lungo la costa nordorientale di Cefalonia è un vero e proprio scrigno tutto da vedere e da scoprire. Nei pressi del suo centro abitato, infatti, vi è non soltanto la già citata spiaggia di Antisamos, ma anche le meravigliose grotte di Melissani e di Drogarati (di cui parliamo più diffusamente qui).
Se amate il trekking, dovete assolutamente raggiungere la cima del Monte Enos: alto 1628 metri sul livello del mare, è tra le vette più alte di tutta la Grecia. Dal 1962 il monte - che si erge nella parte meridionale di Cefalonia - è un parco nazionale. A non molti chilometri di distanza dalle pendici del rilievo montuoso, in località Michata, si trova il cinquecentesco monastero di San Gerasimo, tra i più famosi e visitati dell'isola ionica.
Questa guida di Cefalonia non può dirsi conclusa senza un cenno - seppur rapido - al capoluogo dell'isola, Argostoli. Il sisma del 1953 ha praticamente raso al suolo la città, che venne fondata dai Veneziani nella seconda metà del '700. Tuttavia, le cose da vedere e i luoghi da visitare non mancano: il lungomare, la chiesa di San Spiridione, i musei cittadini e il faro di San Teodoro. Da Argostoli è inoltre possibile raggiungere, via mare, la vicina Lixouri, nota per il suo carnevale.
Il capoluogo di Cefalonia è noto anche per i Katavothres, un curioso fenomeno geologico che consiste nella scomparsa dell'acqua del mare nel sottosuolo. Dopo un esperimento eseguito con del colorante, alcuni studiosi accertarono l'esistenza di un percorso sotterraneo che si conclude dall'altra parte dell'isola (e per l'esattezza in località Karavomilos, vicino Sami).