Minorca fu abitata fin dai tempi più antichi. A darci questa certezza sono le numerose evidenze archeologiche presenti sul suo territorio. Tra queste, le più notevoli sono quelle prodotte dalla civiltà megalitica e dalla civiltà talaiotica.
Ci riferiamo in particolare alla Torre d'en Galmés e alla Naveta d'Es Tudons. La prima è un villaggio preistorico ancora in ottimo stato di conservazione situato nella parte meridionale dell'isola; la seconda è la più grande tomba collettiva di Minorca, e si trova a pochi chilometri da Ciutadella.
Invasa prima dai Cartaginesi e successivamente occupata nel 123 a.C. dagli uomini del console romano Quinto Cecilio Metello Balearico, l'isola subì nel corso della sua storia la dominazione di vari popoli: Vandali, Bizantini, Arabi, Aragonesi e Inglesi.
Ritornata definitivamente alla Spagna grazie al Trattato di Amiens (1802), Minorca è oggi una delle mete più gettonate dai turisti di tutto il mondo. Benché Ibiza e Formentera registrino numeri decisamente più elevati, la seconda delle Baleari non è da meno pur avendo puntato su un target diverso. L'isola è infatti frequentata in prevalenza da escursionisti (il Camí des Cavals è tra i percorsi trekking più battuti) e in generale da coloro che preferiscono vivere una vacanza all'insegna del relax e della natura.
La capitale Mahón e Ciutadella non sono gli unici due centri abitati da visitare durante il proprio soggiorno a Minorca. Sull'isola, infatti, vi sono molte località che meritano di essere esplorate. Tra le più caratteristiche ci sono senza alcun dubbio il villaggio dei pescatori di Es Fornell, sulla costa settentrionale, e Binibèquer Vell, un complesso turistico che ricorda molto i tipici borghi marini che affacciano sul Mediterraneo. Se siete appassionati di fotografia, Es Castell è il posto che fa per voi: da questo paesino che sorge a non molta distanza da Mahón, infatti, si può ammirare (e catturare) la suggestiva alba minorchina.
Minorca è anche sinonimo di spiagge. Lungo il suo litorale è tutto un susseguirsi di calette e arenili dove fare il bagno e farsi coccolare dai raggi del sole, e questo nella più totale tranquillità. Tra le più famose è impossibile non citare Cala Macarella, Cala Mitjana, Cala en Turqueta e Cala Morell.
Se pensate che il tour di Minorca sia finito qui, dovrete ben presto ricredervi. A poca distanza dalla già citata Torre d'en Galmés è possibile osservare ciò che resta della basilica paleocristiana di Son Bou, risalente al V secolo. Spostandosi nell'entroterra, è d'obbligo una visita al Santuario de la Virgen del Toro, un monastero agostiniano ubicato sull'omonimo monte (358 metri). La strada che vi permetterà di raggiungere il santuario parte da Es Mercadal, paesino dove vengono realizzati i celebri sandali minorchini.
Non potete lasciare l'isola se non vi siete concessi un'escursione alla scoperta del Parco naturale di S’Albufera des Grau: si tratta di un'area di 2000 ettari circa grazie alla quale Minorca è stata nominata dall'Unesco Riserva naturale della Biosfera. All'interno del parco troverete anche Cap de Favàritx, un promontorio che ospita uno dei fari di Minorca (l'altro faro notevole si trova a Cap de Cavalleria, altra suggestiva località che suggeriamo di visitare).