Area: Calabria

Traghetti per Vibo Valentia

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Vibo Valentia

Abitato sin dal Neolitico, il territorio sul quale sorge l'attuale Vibo Valentia è in prevalenza collinare. Questa strategica posizione - tutt'altro che irrilevante soprattutto dal punto di vista militare - è stata sfruttata dai popoli che nel corso dei secoli hanno esercitato la propria egemonia su questa porzione dello Stivale. I primi a colonizzare quella che poi sarebbe diventata Vibo Valentia furono i greci provenienti dalla Locride, che nella seconda metà del VII secolo a.C. fondarono la sub-colonia di Hipponion, che sostenuta da Locri e Medma sconfisse Crotone in una guerra svoltasi nel secolo successivo. 

Hipponion assunse un ruolo di prestigio grazie ad Agatocle, che nel 294 a.C. conquistò la città trasformandola in un centro di primissimo piano. Secondo lo storico Strabone, si devono proprio al tiranno di Siracusa importanti opere architettoniche quali l'ampliamento del porto e delle mura cittadine, che mediante questi interventi cambiò radicalmente volto diventando una fortezza a tutti gli effetti. La città sarebbe poi passato sotto il dominio dei Romani, che rinominarono Hipponion in Valentia, che continuò a rappresentare un punto di riferimento non solo per le attività di difesa, ma anche per i commerci. Nei secoli seguenti gli abitanti di Vibo Valentia avrebbero conosciuto anche la dominazione di Normanni, Angioini, Aragonesi e Borbone.

Per quanto non sia particolarmente estesa, Vibo Valentia è un ricco scrigno che custodisce importanti tesori. Tra i più significativi emerge sicuramente il seicentesco duomo di Santa Maria Maggiore e San Leoluca, patrono della città. La chiesa, eretta sui resti di una basilica bizantina risalente al IX secolo, presenta un impianto a croce latina e una facciata barocca. L'edificio fu seriamente danneggiato dal devastante terremoto che sconvolse la Calabria meridionale nel 1783. Altri luoghi di culto notevoli sono inoltre il Santuario della Madonna della Salute, la chiesa di Santa Maria degli Angeli, quella di Sant'Antonio di Padova e quella di San Michele. Gli ultimi tre che abbiamo citato rivestono maggiore importanza in quanto conservano al loro interno tele di Luca Giordano, esponente di spicco della pittura napoletana del Seicento

Il patrimonio culturale del capoluogo vibonese non si limita ai soli edifici di culto. A sorvegliare Vibo Valentia c'è il Castello normanno-svevo, che si erge sull'altura dove verosimilmente si trovava l'acropoli di Hipponion. Trasformata in abitazione dalla famiglia Pignatelli, la fortezza è oggi sede del museo archeologico statale "Vito Capialbi". Nella frazione di Vibo Marina sorge un'altra fortificazione: si tratta del Castello di Bivona, risalente al Quattrocento. Lasciata nell'incuria per secoli, la struttura è attualmente oggetto di importanti lavori di restauro che presto ne consentiranno di nuovo la fruizione. 

Camminando lungo il centro storico di Vibo Valentia, non potrete fare a meno di ammirare i numerosi palazzi nobiliari che impreziosiscono la città. Tra i più importanti figurano palazzo Romei (costruito su progetto di Leon Battista Alberti), palazzo di Francia (dove dimorò anche Gioacchino Murat) e palazzo Gagliardi (sede dell'istituto italiano di criminologia). 

Sul territorio di Vibo insistono anche tutta una serie di siti archeologici. È possibile ancora oggi ammirare ciò che resta della cinta muraria di Hipponion, di diversi templi, della necropoli greca. Se ciò non bastasse, in tempi assai recenti sono state rinvenute delle fornaci romane (nel 2009); a questa scoperta sono seguite, nel 2014, quella di una struttura di epoca ellenica, di una domus e di un battistero paleocristiano

Vibo Valentia non fa rima soltanto con storia e arte, ma anche con natura. Il litorale vibonese, infatti, fa parte del Parco marino regionale "Costa degli Dei": istituito nel 2008, il parco comprende un tratto di costa lungo circa 55 km che va da Pizzo Calabro a Nicotera. Tra i parchi urbani, invece, spiccano senza alcun dubbio la villa comunale "Regina Margherita" e parco delle rimembranze, dove si erge una stele in onore di Giuseppe Garibaldi

Questo breve articolo dedicato alla città calabra non può ritenersi davvero esaustivo se non si fa riferimento - seppur sommariamente - alla sua tradizione enogastronomica. Uno dei piatti forti della tradizione vibonese è certamente la fileja (o filej), un tipo di pasta realizzata con l'ausilio di un ferretto. Altre due eccellenze del territorio di Vibo sono inoltre l'azienda Tonno Calippo e, nel settore degli alcolici, la distilleria Caffo, nota a livello internazionale per la produzione del celeberrimo Vecchio Amaro del Capo.